mercoledì 15 aprile 2015

Analisi degli “aspetti negativi” che oggi si ripercuotono dalla società alla famiglia

CARI AMICI,
oggi ho deciso di soffermarmi su un’analisi della famiglia contemporanea nei paesi industrializzati, cercando di mettere in evidenza le relazioni tra società e famiglia, non sempre aventi conseguenze positive.
L’era industriale ha rivoluzionato il mondo nel senso della cultura.
Essa ha cambiato la mentalità, il modo di interpretare i valori, di gestire la vita; ha cambiato le relazioni tra i gruppi, le nazioni, i popoli, i continenti, ha cambiato il tenore di vita a livello planetario.
Questo cambiamento repentino, non poteva non fare sentire il suo influsso sulla coppia e sulla famiglia.

LA FAMIGLIA è:
                              1) Vittima dei MASS-MEDIA  e  in modo particolare della televisione.
Quest'ultima infatti:
·   genera all'interno della vita famigliare:conflitti (riguardanti ad esempio la scelta di programmi ecc..)e spesso influenza la sua dissoluzione (facendo propaganda di infedeltà coniugale, divorzio, accettazione del libero amore, delle convivenze, di una pianificazione famigliare che non si cura affatto della crescita delle persone e dello sviluppo autentico del popolo).
·   Bombarda il nucleo famigliare con messaggi impostati sulla cultura delle cose, del sesso, del potere, della violenza e della morte. Essi producono vuoto, stanchezza, impotenza nell'affrontare e risolvere i problemi, squilibri affettivi, mancanza di serenità, senso di solitudine, incomprensioni, crisi relazionali tra coniugi, crisi relazionali tra genitori e figli.
·   Propone continui argomenti di conversazione, ma allo stesso tempo impone il silenzio.
·   Impone norme sociali, modelli, ruoli sociali, razziali e sessuali attraverso un sottile meccanismo impositivo.
·   Presenta un linguaggio economico e superfluo.
·   Fornisce informazioni in disordine, senza riguardo per differenti gradi di maturità o scelte di valore della famiglia.
·   Confonde realtà e finzione.
·   Tutte le informazioni arrivano al bambino senza la mediazione degli adulti che lo circondano.