Spesso come educatori lavoriamo con soggetti che hanno una storia
di vita molto particolare.
Alcuni di essi sono minori abbandonati che non hanno mai avuto una
base affettiva, o minori stranieri non accompagnati, e ragazzi/adulti con
disabilità, o anziani senza una famiglia, senza qualcuno che li assista negli
ultimi anni della loro vita.
Risulta fondamentale a contatto con tali persone non soffermarsi
sull'involucro esterno, dovremo cercare di vedere oltre, ovvero quelle che sono
le ferite e aiutarli a lavorare su queste.
Una buona
progettualità permette di non
arrendersi di fronte a debolezze/ferite degli educandi, ma a partire da quelle
per far nascere qualcosa di assolutamente meraviglioso.
Ricordandosi che le difficoltà non mancheranno, ma con pazienza e ottimismo qualche buon germoglio crescerà!