1) I Genitori:
ovvero il padre e la madre.
Quando nascono i figli, i
genitori spesso devono imparare il “mestiere di genitori”.
Essi dovrebbero avere una
continua attenzione per i figli, le loro necessità, i loro bisogni, creando una
famiglia unita, famiglia in cui ogni membro diventi un richiamo, un aiuto, una
correzione per l’altro.
Sono diversi gli atteggiamenti
che caratterizzano l’azione educativa dei genitori, chiari e “unici” invece
risultano i compiti che essi sono chiamati ad assolvere.
Hanno infatti il compito:
·
di dare la vita, non solo fisicamente, ma in un
senso molto più profondo:
formando il bambino secondo le varie dimensioni del suo essere, perché
questo bambino diventi uomo maturo.
·
Di agire coscientemente, consapevoli che la loro
azione sui figli ha il preciso scopo di farli crescere e di educandoli.
·
Di muoversi verso un fine, prefiggendosi degli
obiettivi da raggiungere.
(Es.
autonomia e responsabilità del figlio).
·
Di attuare interventi mirati, rispettando i
ritmi naturali, prestando attenzione alle doti ed esigenze del bambino, e
promuovendo lo sviluppo di tutte le sue facoltà (ponendolo davanti ad ostacoli
che accrescano l’intelligenza,la volontà..).
2)
Numerosi Collaboratori
che aiutano i genitori:
la scuola, la chiesa, i movimenti giovanili ecc…
3)
I fratelli: si educano
a vicenda, acquisendo un senso sociale.
4) Anche il fanciullo è educatore di se stesso.