Spesso come educatori lavoriamo con soggetti che hanno una storia
di vita molto particolare.
Alcuni di essi sono minori abbandonati che non hanno mai avuto una
base affettiva, o minori stranieri non accompagnati, e ragazzi/adulti con
disabilità, o anziani senza una famiglia, senza qualcuno che li assista negli
ultimi anni della loro vita.
Risulta fondamentale a contatto con tali persone non soffermarsi
sull'involucro esterno, dovremo cercare di vedere oltre, ovvero quelle che sono
le ferite e aiutarli a lavorare su queste.
Una buona
progettualità permette di non
arrendersi di fronte a debolezze/ferite degli educandi, ma a partire da quelle
per far nascere qualcosa di assolutamente meraviglioso.
Ricordandosi che le difficoltà non mancheranno, ma con pazienza e ottimismo qualche buon germoglio crescerà!
Così come l'anfora ognuno di noi può far germogliare ciò che ci sta sta intorno contribuendo al miglioramento del bene collettivo. Ho apprezzato in particolare la semplicità con cui è espresso un messaggio così importante.
RispondiEliminaGrazie Ricky per la tua condivisione ;)
EliminaToccante. Un concetto insolito e davvero interessante!
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