mercoledì 17 giugno 2015

ALEX BRITTI : MAMMA E PAPA'

La nostra amica Rita ci propone questa canzone di Alex Britti :)
L'autore/cantante con leggerezza e simpatia ci presenta dinamiche famigliari che possiamo riscontrare in ogni famiglia. 
BUON ASCOLTO!!

lunedì 15 giugno 2015

LA RELAZIONE CON IL BAMBINO. IL PATERNO E IL MATERNO.

Vi presento un altro video interessante su cui riflettere.
Dieci minuti spesi bene, che danno molti spunti educativi!

venerdì 12 giugno 2015

EDUCHIAMO AI VALORI

Ecco un piccolo spezzone di un corso dedicato a genitori ed educatori.   
EDUCHIAMO...con la consapevolezza che non siamo soli nel fare ciò.
EDUCHIAMO....senza  paura di metterci in gioco.
EDUCHIAMO...sempre pronti ad  imparare/conoscere.
EDUCHIAMO...aperti al confronto/dialogo con l'altro.
EDUCHIAMO I NOSTRI PICCOLI/GIOVANI AI VALORI VERI!

martedì 9 giugno 2015

Quali sono i metodi educativi che “bisognerebbe” attuare?

L’educazione è un problema molto discusso.
Ogni epoca ha avuto le sue idee che hanno dato luogo alle varie correnti pedagogiche, per cui differiscono da una famiglia all'altra.
Alcuni aspetti fondamentali sono:
·   ascoltare il bambino, prendendolo sul serio.
·   Creare intorno al bambino una vita serena e tranquilla, in grado di permettergli uno sviluppo armonioso e saldo.
·   Rispettare il bambino, non cedendo però ai suoi capricci, per formare così un uomo disciplinato.
·   Essere autorevoli, fermi, moderati e fissare dei limiti, in modo che il bambino non si senta abbandonato, ma seguito.
·   Spiegare, incoraggiare e suscitare l’interesse.
·   Essere aperti al confronto, allo scambio reciproco.

sabato 6 giugno 2015

Quali sono gli EDUCATORI?

1) I Genitori: ovvero il padre e la madre.
Quando nascono i figli, i genitori spesso devono imparare il “mestiere di genitori”.
Essi dovrebbero avere una continua attenzione per i figli, le loro necessità, i loro bisogni, creando una famiglia unita, famiglia in cui ogni membro diventi un richiamo, un aiuto, una correzione per l’altro.
Sono diversi gli atteggiamenti che caratterizzano l’azione educativa dei genitori, chiari e “unici” invece risultano i compiti che essi sono chiamati ad assolvere.
Hanno infatti il compito:
·   di dare la vita, non solo fisicamente, ma in un senso molto più profondo:
formando il bambino secondo le varie dimensioni del suo essere, perché questo bambino diventi uomo   maturo.
·   Di agire coscientemente, consapevoli che la loro azione sui figli ha il preciso scopo di farli crescere e di educandoli.
·   Di muoversi verso un fine, prefiggendosi degli obiettivi da raggiungere.
   (Es. autonomia e responsabilità del figlio).
·   Di attuare interventi mirati, rispettando i ritmi naturali, prestando attenzione alle doti ed esigenze del bambino, e promuovendo lo sviluppo di tutte le sue facoltà (ponendolo davanti ad ostacoli che accrescano l’intelligenza,la volontà..).
 2) Numerosi Collaboratori
che aiutano i   genitori:
la scuola, la chiesa, i movimenti giovanili ecc…







3) I fratelli: si educano a vicenda, acquisendo un senso sociale.





                                         
4) Anche il fanciullo è  educatore di se stesso.

mercoledì 3 giugno 2015

Ma che cos'è l’ educazione? Che cosa significa educare?

L’educazione è un’esperienza importantissima, che permette di trasformare in meglio l’esistenza degli uomini. È un’esperienza difficile e delicata, non è per gli uomini il frutto di un procedere casuale che si possa improvvisare di giorno in giorno, è frutto di intenzionalità, responsabilità, di decisioni di fronte a se stessi, agli altri, al mondo.
Allevare ed educare un figlio vuol dire favorire la sua crescita, prepararlo alla vita, aiutandolo a sviluppare la sua personalità e orientandolo nelle scelte della vita (che possono essere relative per esempio alla scelta della scuola, degli studi, del lavoro ecc..).

domenica 31 maggio 2015

Gaber: "NON INSEGNATE AI BAMBINI"

NON INSEGNATE AI BAMBINI, ma coltivate voi stessi: il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'AMORE, il resto è niente!
GIRO GIRO TONDO CAMBIA IL MONDO.
GIRO GIRO TONDO CAMBIA IL MONDO.

venerdì 29 maggio 2015

Famiglia come “Comunità educante”.

La famiglia è una comunità: infatti è un gruppo di persone che vivono insieme condividendo spazi, esperienze e particolari rapporti d’affetto.
La famiglia si presenta innanzitutto come comunità educante, avente un ruolo fondamentale nella società, in quanto agisce come filtro, così da selezionare modelli di vita adatti ad ogni generazione, incidendo in modo rilevante sul processo di socializzazione e di acculturazione.
Essa deve far fronte ai numerosi mutamenti della società, così è sempre impegnata ad acquisire, rielaborare e trasmettere informazioni.
In questo processo i protagonisti principali sono i genitori, primi responsabili dell’educazione dei figli.

domenica 24 maggio 2015

Quali caratteristiche dovrebbero avere le famiglie per adattarsi in modo adeguato agli eventi-sfida che le si presentano?

La famiglia è come un centro in cui si ripercuotono tutti i problemi e i mali della società, molte famigli perciò in questo periodo sono in crisi, altre invece sono riuscite ad adattarsi e a fare del nucleo famigliare il loro punto di forza.
In questi casi la famiglia è vista come:
- entità unica nella storia del mondo e della storia umana.
- Comunità di dialogo.
- Comunità di servizio, nella quale ognuno svolge il suo ruolo per la crescita dell’altro.
- Comunità aperta agli altri, alla società.
- Comunità di continua formazione aperta a rapporti nuovi e stimolanti.
- Comunità educatrice ai grandi valori della libertà,della giustizia e dell’amore.


giovedì 21 maggio 2015

PADRE MADRE...

Cesare Cremonini ha scritto questa canzone quando aveva poco più di vent'anni.
È un messaggio diretto ai suoi genitori, in cui constata quanto sia più facile dire certe cose attraverso una canzone: “Ma se una canzone che stia al posto mio non c’è eccola qua”.
C’è un doppio significato in questa canzone:
- da un lato una dichiarazione d’amore nei confronti dei genitori, chiede al padre di continuare ad illuminarlo e alla madre di continuare a coccolarlo;
- dall'altro lato evidenzia la necessità di separarsi da loro, con una frase molto incisiva: “Se son stato così lontano è stato solo per salvarmi”.

In tutti noi giocano queste due dinamiche.
Fondamentale  risulta creare un equilibrio tra esse, così da vivere una relazione sana e autentica con le proprie figure genitoriali.

giovedì 14 maggio 2015

Cosa intendiamo parlando di psicoterapia famigliare?

Come già detto in precedenza, nel corso della loro esistenza, le famiglie possono attraversare
momenti difficili, che mettono duramente alla prova la loro stabilità e la loro coesione interna.
Dato che la famiglia è composta da singoli individui in relazione tra loro, l’intervento specialistico di uno psicologo o psichiatra mirato solamente ad un membro del sistema potrebbe rivelarsi inefficiente.
La psicoterapia familiare prevede quindi incontri tra uno o più psicoterapeuti e l’intera famiglia: attraverso una serie di tecniche specifiche, si aiuta l’intero nucleo famigliare a rileggere la propria storia evolutiva e a evidenziare i nodi problematici, nel tentativo di superarli.
La psicologia che si occupa delle famiglie si basa su alcune tesi fondamentali:
·   La famiglia è un sistema interattivo.
·   Ogni comportamento individuale viene letto ed interpretato in base agli effetti che esso ha tra i componenti del nucleo famigliare
·   Il sintomo non va visto soltanto come manifestazione di un disagio individuale, ma va interpretato in quanto espressione di un’organizzazione disfunzionale, ovvero del “sistema famiglia” nella sua complessità e totalità.


Ad esempio: nelle famiglie con bambini che manifestano un disagio psicologico, i genitori, che a loro volta presentano disturbi mentali, possono essere considerati la causa scatenante o la concausa delle patologie manifestate dai figli, non si tratta perciò di una casualità genetica.
In altri casi può avvenire il contrario, ovvero che le difficoltà del bambino possono indurre negli altri membri della famiglia comportamenti disturbati, dando luogo a nuovi e complessi disequilibri famigliari.

domenica 10 maggio 2015

L'ANFORA IMPERFETTA

Spesso come educatori lavoriamo con soggetti che hanno una storia di vita molto particolare.
Alcuni di essi sono minori abbandonati che non hanno mai avuto una base affettiva, o minori stranieri non accompagnati, e ragazzi/adulti con disabilità, o anziani senza una famiglia, senza qualcuno che li assista negli ultimi anni della loro vita.
Risulta fondamentale a contatto con tali persone non soffermarsi sull'involucro esterno, dovremo cercare di vedere oltre, ovvero quelle che sono le ferite e aiutarli a lavorare su queste.
Una buona progettualità permette di non arrendersi di fronte a debolezze/ferite degli educandi, ma a partire da quelle per far nascere qualcosa di assolutamente meraviglioso.

Ricordandosi che le difficoltà non mancheranno, ma con pazienza e ottimismo qualche buon germoglio crescerà!

martedì 5 maggio 2015

Come reagiscono generalmente le famiglie agli eventi sfida precedentemente elencati?

                         Gli eventi-sfida non sempre trovano famiglie attrezzate con le risorse necessarie.
La famiglia in genere reagisce e affronta questo squilibrio con meccanismi di adattamento di varia natura : 
di solito per prima cosa verifica le capacità interne del nucleo e nel caso in cui esso non sia
in grado di agire da solo richiede aiuto all'esterno.
In questi ultimi anni è crescente il numero di famiglie che non riesce più a riorganizzare il proprio
funzionamento in modo positivo, se il processo di auto-organizzazione fallisce, si passa alla
esplorazione dell’ambiente esterno, che avviene in genere per cerchi concentrici:
- si contatta in primo luogo il sistema parentale allargato.
- Poi si verificano le reti amicali primarie.
 (Amici,colleghi o altri nuclei famigliari che condividono gli stessi problemi).
- Si verificano le disponibilità/opportunità dei servizi pubblici- socio-assistenziali.
Quando un operatore si confronta con una famiglia in difficoltà: fa una diagnosi per capire cosa non
sta funzionando, ma anche cosa funziona (presta attenzione ai messaggi, ai linguaggi e alle
narrazioni, rispettando l’identità della famiglia nella sua diversità e unicità) realizza poi interventi
focalizzati sui disagi, questi dovrebbero portare alla guarigione, grazie anche a tecniche come:
l’attenzione, l’ascolto e la cura dei bisogni fisici primari. 

giovedì 30 aprile 2015

Analisi degli “aspetti negativi” che oggi si ripercuotono dalla società alla famiglia

LA FAMIGLIA è:
                          4) Vittima dell' URBANIZZAZIONE
L’industrializzazione porta alla cultura urbana, caratterizzata da:
·   una mentalità di massa.
·   Dall’anonimato.
·   Dal disinteresse per gli altri, intesi come : anziani, figli ( vengono ritenuti “un pericolo”, sono perciò lasciati in condizioni di abbandono affettivo, così crescono carenti di fiducia nella vita, paurosi, ansiosi e bisognosi di affetto) e famiglie provenienti da altre nazioni (emarginate e isolate dalla società, ciò porta alla nascita di disagi relazionali e a comportamenti fortemente devianti).
·   Dall'indifferentismo verso il proprio partner, che ha causato un aumento di separazioni, si parla di un matrimonio su due disfatto ( ciò si verifica quando vengono a mancare: dialogo, maturità intellettuale, morale, sociale, affettiva, sessuale e a volte anche religiosa).
·   Noncuranza verso i propri figli.
Tutto ciò si verifica in quanto noi viviamo nella cultura delle cose, così le persone sono come le cose, devono perciò essere usate secondo il proprio interesse e poi gettate, allontanate.

LA FAMIGLIA è:
                          5) Vittima del SECOLARISMO
Con il termine "secolarismo" si fa riferimento alla separazione tra Dio e il mondo.
In un clima di secolarismo si sta oscurando il carattere sacro e trascendente del matrimonio, l’autorità dei genitori non è più riconosciuta e le relazioni tra i membri della famiglia sono vissute in modo superficiale e utilitaristico.

domenica 26 aprile 2015

Analisi degli “aspetti negativi” che oggi si ripercuotono dalla società alla famiglia


LA FAMIGLIA è:
                              2) Vittima del CONSUMISMO:
la mentalità consumistica diffusa tramite i mass-media e determinate scelte politiche, porta a volere ottenere tutto e subito: ciò induce a privilegiare le cose piuttosto che le persone, a dare il primato al valore economico a scapito del dialogo, dell’incontro interpersonale,dell’armonia famigliare e coniugale.


LA FAMIGLIA è:
                              3) Vittima del POTERE ECONOMICO:
oggi parliamo infatti di povertà economica, in quanto molte famiglie sono sotto la linea della povertà, anche in presenza di un membro che abbia un lavoro garantito, mentre qualche anno fa bastava che uno avesse
avuto un lavoro fisso e si riusciva a vivere tranquillamente in uno stato di benessere.
Le famiglie economicamente instabili dipendono perciò sempre più dal punto di vista economico e sociale da organizzazioni di tipo collettivo: lo Stato, il sindacato, i partiti politici, non riuscendo infatti ad autogestirsi.

martedì 21 aprile 2015

Qual è il rapporto tra bambino/ragazzo e TV? Come reagiscono gli educatori?

Il bambino si accosta al mezzo televisivo soprattutto per il principio “di piacere” che ne trae.
                                         Trova in esso un soddisfacente compagno di giochi.


Il preadolescente ben presto vi cerca invece le risposte alle molte domande che si pone sul mondo esteriore. Ma anche in questo caso la TV sconvolge il processo normale di crescita, perché fornisce continuamente risposte a domande che il ragazzo non riesce ancora a formulare correttamente.
Queste risposte arrivano con il consueto disordine e senza essere programmate dagli educatori.

           
La televisione costringe l’educatore perciò a modificare il suo ruolo.
           L’educatore non impone i comportamenti ma li motiva e li discute, integrando i mezzi di                                                    comunicazione nel sistema formativo, non ignorandoli.


          

mercoledì 15 aprile 2015

Analisi degli “aspetti negativi” che oggi si ripercuotono dalla società alla famiglia

CARI AMICI,
oggi ho deciso di soffermarmi su un’analisi della famiglia contemporanea nei paesi industrializzati, cercando di mettere in evidenza le relazioni tra società e famiglia, non sempre aventi conseguenze positive.
L’era industriale ha rivoluzionato il mondo nel senso della cultura.
Essa ha cambiato la mentalità, il modo di interpretare i valori, di gestire la vita; ha cambiato le relazioni tra i gruppi, le nazioni, i popoli, i continenti, ha cambiato il tenore di vita a livello planetario.
Questo cambiamento repentino, non poteva non fare sentire il suo influsso sulla coppia e sulla famiglia.

LA FAMIGLIA è:
                              1) Vittima dei MASS-MEDIA  e  in modo particolare della televisione.
Quest'ultima infatti:
·   genera all'interno della vita famigliare:conflitti (riguardanti ad esempio la scelta di programmi ecc..)e spesso influenza la sua dissoluzione (facendo propaganda di infedeltà coniugale, divorzio, accettazione del libero amore, delle convivenze, di una pianificazione famigliare che non si cura affatto della crescita delle persone e dello sviluppo autentico del popolo).
·   Bombarda il nucleo famigliare con messaggi impostati sulla cultura delle cose, del sesso, del potere, della violenza e della morte. Essi producono vuoto, stanchezza, impotenza nell'affrontare e risolvere i problemi, squilibri affettivi, mancanza di serenità, senso di solitudine, incomprensioni, crisi relazionali tra coniugi, crisi relazionali tra genitori e figli.
·   Propone continui argomenti di conversazione, ma allo stesso tempo impone il silenzio.
·   Impone norme sociali, modelli, ruoli sociali, razziali e sessuali attraverso un sottile meccanismo impositivo.
·   Presenta un linguaggio economico e superfluo.
·   Fornisce informazioni in disordine, senza riguardo per differenti gradi di maturità o scelte di valore della famiglia.
·   Confonde realtà e finzione.
·   Tutte le informazioni arrivano al bambino senza la mediazione degli adulti che lo circondano.


giovedì 9 aprile 2015

IMPARIAMO DAI PICCOLI...



"L'angelo chiese alla piccola Aurora:
- Cosa vuoi essere da grande?
- Felice. Rispose lei.
- E cos'è essere felice?
- Avere una famiglia che ti ama, giocare, sorridere, mangiare ogni tanto la pizza, stare in salute, sentirsi utile a qualcuno che ti ama così tanto da leggerti un libro o da regalartene uno, alcuni buoni amici con cui correre e dimenticare le cose brutte."

Stephen Littleword, L'angelo e Aurora

sabato 4 aprile 2015

GIORGIO GABER - LA FAMIGLIA

GABER, un poeta!
Con semplicità riesce a comunicare a chi ascolta questa sua grande opera: bellezza, valore e fragilità,  che a mio parere ognuno di noi può' riconoscere all'interno del proprio nucleo famigliare.

BUON ASCOLTO cari AMICI!


domenica 29 marzo 2015

3. La società POST-INDUSTRIALE

Si verificò un’altra evoluzione: dalla società industriale alla società post-industriale, con la nascita della "famiglia borghese".
In essa si consolidarono i valori del lavoro, del risparmio e del successo sociale, riassunse importanza il capo-famiglia e la donna, considerata come “regina della casa”.
Così la famiglia si sviluppò in due spazi diversi: lo spazio pubblico: destinato al lavoro, alle relazioni sociali, all'attività politica e lo spazio privato: considerato come “rifugio” tranquillo e sicuro destinato alla vita domestica, ai sentimenti e agli affetti.
L’affermarsi della società di massa ha provocato ulteriori mutamenti sociali, diffondendo una cultura che privilegia la “razionalità” e “l’efficienza” della scienza e della tecnologia, promuovendo valori di libertà e autogestione nell'ambito della famiglia contemporanea, ovvero quella "nucleare".
Questa è costituita da un ristretto numero di persone, i due coniugi e i loro figli.
La vita nucleare è vista come un centro d’affetti, 
si nota inoltre in questa un aumento di sensibilità dei genitori verso i problemi dell’educazione e della formazione scolastica dei figli.
L’Individuo è libero di scegliere e di costruirsi un avvenire soddisfacente.
Per quanto riguarda l’economia oggi parliamo di crisi e questa genera disoccupazione.Nella famiglia della società industriale, soprattutto negli anni del boom, un giovane di 18-19 anni se non frequentava l’università era economicamente autosufficiente, oggi a 28-30 anni può essere ancora disoccupato e quindi dipendente economicamente dai genitori.
La famiglia ritorna ad essere un supporto economico per i figli.
Ogni individuo partecipa alla vita politica attraverso il voto.
Il grande passaggio invece dalla cultura rurale a quella industriale- urbana avvenne dal dopoguerra in avanti, un passaggio che ha segnato la nostra realtà sociale. Si passò infatti da valori di conservazione, tradizione, religione, dall'appartenenza al gruppo alla responsabilità personale: è solo il singolo ad avere un ruolo significativo. Egli però si trova spesso disorientato in quanto non ha più norme da seguire. 
Queste norme appartenevano al gruppo, che ormai non esiste più e alla parentela, che non ha più significato.
Infine c’è da dire che la pratica religiosa ha avuto un calo notevolissimo.

martedì 24 marzo 2015

2. La società INDUSTRIALE

La rivoluzione industriale provocò profondi cambiamenti economici e sociali. La fabbrica divenne la nuova realtà del lavoro, sostituendosi all'azienda agricola e alla bottega artigiana ed  i centri urbani crebbero rapidamente.
Venne così a crearsi la “famiglia proletaria, i cui membri appartenevano alla classe operaia e lottavano per rinnovare il mondo del lavoro.
In questo periodo si iniziò a dare importanza al singolo e nacquero nuovi ruoli, determinati dalle scelte e capacità di ognuno.
Per quanto riguarda l’ aspetto economico fu avviata una nuova organizzazione del lavoro.
Il soggetto non era più il padrone dell’azienda, ma un lavoratore: una persona cioè che andava a vendere, come diceva Marx,la sua “merce-lavoro” e un dipendente: uno che non conosceva il progetto del suo lavoro.
L’economia non era inoltre più basata sullo scambio, ma sul mercato e sulla concorrenza.
In questo periodo lo stato divenne Stato sociale (fautore Ottone Bismarck), non si preoccupava più soltanto dei confini, ma anche dei propri cittadini nel senso di dar loro un’assistenza ( previdenza sociale, ovvero pensioni per gli anziani e gli invalidi, assistenza in caso di malattia e di infortunio sul lavoro e periodi di riposo dati a madri incinte ecc..) e una scuola.
La famiglia grazie a questi interventi perdeva parti delle sue funzioni, ne conservava però due in modo particolare, una di socializzazione primaria, l’altra di rassicurazione psicologica.
Prendendo in considerazione l’aspetto culturale notiamo invece che la precedente “famiglia-azienda” cambiò la propria rete di relazioni al suo interno. Ciascuno lasciava la sua casa e andava a lavorare in fabbrica, ciascuno perciò poteva acquistare dei beni e affermarsi economicamente, ciò provocò un cambiamento di cultura.
Si affermò inoltre una nuova modalità di vita religiosa, in quanto la chiesa si interessò molto di più degli aspetti religiosi che di quelli: economici, sociali e assistenziali.

martedì 17 marzo 2015

1.La società PRE-INDUSTRIALE

Parlando di società pre-industriale, ho preso in considerazione tutto il periodo anteriore al 1750, 
periodo  in cui è venuta a costituirsi la cosiddetta “famiglia patriarcale”.
Era la famiglia-tipo di una società contadina e artigiana, unica istituzione capace di proteggere l’individuo nel momento del bisogno e nelle difficoltà della vita.
L’individuo aveva poca importanza  (valeva la famiglia: ricca o povera, con un buon nome o un cattivo nome, di lavoratori o vagabondi..), ad ognuno era affidato un ruolo preciso, imposto e accettato. 
La famiglia era estesa, in quanto composta da membri di più generazioni non tutti consanguinei, che svolgevano sia attività domestiche che di sussistenza, in modo efficiente; e  numerosa, formata da un elevato numero di individui poiché al suo interno c’era un alto livello di fecondità.    
Tra i membri di questa famiglia vi era un’intensa vita di relazione  regolata dal patriarca, che esercitava il proprio potere di dominio e di controllo sulla moglie e sui figli ai quali 
attribuiva un ruolo preciso, che assolveva la funzione educativa ed economico-sociale, essendo un’unità produttiva autosufficiente. 
Infatti per quanto riguarda l’aspetto economico la famiglia nella società pre-industriale si configurava come una piccola azienda, essa produceva e consumava i beni, l’efficienza dell’azienda era molto importante (più delle stesse relazioni affettive) perché permetteva la sussistenza della famiglia stessa assicurandone il benessere.
Soffermandoci sull'ambito politico invece, si nota che fino alla rivoluzione francese il singolo individuo non aveva molto significato. Era il re che si preoccupava di salvaguardare o allargare i confini dello stato, ma non si curava della miseria ed ignoranza del popolo, interessato solamente al suo potere e prestigio.
Solo la Chiesa  assisteva i malati, i poveri e si preoccupava dell’istruzione, la famiglia perciò era lasciata a se stessa ed era l’unica realtà che potesse garantire ai figli la sussistenza e un avvenire.
La Cultura era intesa come istruzione nelle mani di pochi.
Vigevano una cultura di massa e una cultura elitaria: la distanza tra le due era enorme.
La Religione aveva un ruolo rilevante, sia sotto l’aspetto del servizio sociale sia come orientamento di vita.

giovedì 12 marzo 2015

Qual è stato il percorso della famiglia dalla società pre-industriale ad oggi?

La famiglia è una RETE DI RELAZIONI.
Tutte le reti di relazione mutano nel tempo, in quanto dipendono da alcuni fattori; i quattro fattori fondamentali sono: l’economia,la politica,la cultura e la religione.

Io ho analizzato tre particolari momenti storici: 
1) la società preindustriale, 
2) la società industriale 
3) la società post-industriale;
per notare come le reti di relazioni sono cambiate
all'interno del paese, a causa di fattori esterni.

venerdì 6 marzo 2015

CHE COS'È LA FAMIGLIA?

Partiamo affrontando il primo quesito posto.

In questi ultimi anni il nostro paese è stato colpito, come già sottolineato in precedenza, da una serie di crisi, che hanno investito diversi ambiti: economici, politici, culturali e sociali.
Per tentare di risolverle, penso sia importante prestare più attenzione e cura all'ambiente famigliare, il primo in cui il singolo individuo è inserito.
Esso ha il ruolo di plasmare coloro che in un futuro costituiranno la società facendola progredire o regredire in base alle loro possibilità e abilità.
La parola famiglia individua un concetto preciso, anche se declinato in mille modi nelle differenti storie e culture del genere umano.
Essa rappresenta la “cellula fondamentale di ogni società”, all'interno della quale assumono particolare importanza le formazioni sociali basate su vincoli affettivi ed emotivi, che legano reciprocamente i loro membri e ne rendono possibile la condivisione della vita privata. La famiglia è inoltre considerata come una vera a propria istituzione.
Essa non è solo “fatto privato” volto ad educare, trasmettere valori, valorizzare e riconoscere le differenze individuali , le distinzioni di genere e le relazioni tra le differenti generazioni, è infatti anche un “fatto pubblico” che interessa l’intero contesto sociale in quanto vi si presenta come  ammortizzatore sociale delle principali inefficienze istituzionali ed è quindi una risorsa sia  per le persone che  per l’intera società.

domenica 1 marzo 2015

BENVENUTI NEL MIO BLOG!

In esso tratterò il tema della FAMIGLIA.

Il desiderio di approfondire tale tematica, è nato in me in seguito alla lettura di una riflessione del direttore di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino nella prefazione del libro Ripartire dalla famiglia di Francesco Belletti, che afferma:
  In questi ultimi anni il nostro paese è stato colpito da una crisi, non solo economica, ma ancor di più etica e morale, se c’è un porto in cui ancora è possibile ancorarci è la famiglia, ovvero: la cellula fondamentale di ogni società”.
E' possibile dare una definizione di famiglia?
Qual'è la storia di essa dalla società preindustriale ad oggi?
Quali caratteri presenta la "famiglia contemporanea"?
Come la nostra società l' ha influenzata e ancora continua a farlo? Con quali conseguenze?
Quali atteggiamenti si potrebbero mettere in atto per far fronte agli "eventi sfida" provenienti dall'esterno?
Qual'è il ruolo dell'educazione nell'ambiente famigliare e fuori?
A queste e tante altre domande cercherò di rispondere in questo blog, naturalmente insieme a VOI!